Ascolta la migliore poesia del mondo letta ad alta voce.
Nata a Birmingham nel 1950, Sheenagh Pugh ha vissuto in Galles per molti anni prima di trasferirsi nelle Shetland, dove attualmente risiede. È autrice di nove raccolte di poesie (di cui una decima in uscita nel 2013) e due romanzi, oltre a traduzioni di poesie (principalmente dal tedesco) e uno studio di fan-fiction. Ha studiato tedesco e russo all’Università di Bristol e fino al suo pensionamento nel 2008 ha insegnato Scrittura creativa all’Università di Glamorgan. Ha vinto due volte il Bridport Prize (2003 e 1997) e il Cardiff International Poetry Prize (1984 e 1988). Altri riconoscimenti includono il Forward Prize per la migliore poesia individuale nel 1997, il Wales Book of the Year Award nel 2000 per la sua collezione Stonelight del 1999 e un Cholmondeley Award per i servizi alla poesia nel 1999. The Beautiful Lie (2002) è stato selezionato per il Whitbread Poetry Prize e The Movement of Bodies (2004) per il T. S. Eliot Award.
Le poesie di Sheenagh Pugh sono dedicate al progetto di narrazione, impiegando un’accattivante semplicità del linguaggio per navigare nella terra di nessuno tra il reale e l’immaginario. Le poesie trasmettono un forte senso della storia, sia su scala umana che geologica; personaggi ed eventi storici si mescolano con riferimenti più contemporanei, come si vede in ‘The Pursuit of Happiness’, un riff sulla famosa ingiunzione della Dichiarazione di Indipendenza americana, che coinvolge Wile E. Coyote e Road Runner. Nel frattempo, i lavori sotterranei del mondo sono esposti in poesie come ‘ Extremophile ‘e’ Stonelight’, e il mare e il tempo sono spesso mostrati come potenti forze dietro la vita dei protagonisti – come in’ The Pause’, in cui lo tsunami del 2004 offre all’uomo l’opportunità di reinventarsi.
Pugh ha scritto: “Sono stato accusato di essere” populista “e” troppo accessibile”, entrambi i quali spero siano veri”, mentre John Greening ha descritto il suo lavoro come combinando “accessibilità con profondità, chiarezza e raffinatezza”. Come implicano queste citazioni, lo stile diretto ed economico del poeta è la chiave per l’intento delle poesie – per individuare i luoghi in cui il quotidiano assume una risonanza più profonda. Questa risonanza è potentemente trasmessa dalla qualità tenera e misurata della registrazione di Pugh, che fa spazio all’ascoltatore tanto quanto alle poesie stesse.
Sebbene lo spettro della morte non sia mai lontano dal lavoro di Pugh, le poesie riguardano fondamentalmente la vita così come è vissuta, la sua tenacia ed esuberanza anche nelle circostanze più difficili. Questo è forse più evidente nel recente, ancora non raccolto poesia ‘Extremophile’, che celebra la vita di organismi che prosperano in luoghi avversi,’due miglia sotto la luce’. In linea con gran parte del lavoro di Pugh, questa poesia è un’affermazione della vita e della spinta a continuare a vivere, della “voglia / di aggrapparsi alle crepe / del mondo”, ricordandoci che “Non c’è nessun posto / la vita non può prendere piede”.
I detti poetici preferiti di Sheenagh Pugh:
“Il poeta del popolo da nessuna parte si occupa di casting per un soggetto eccellente; scrive di ciò che sente e ciò che vede” – Contessa Evelyn Martinengo-Cesaresco
“Nel comporre, come regola generale, eseguire la penna attraverso ogni parola che hai scritto; non avete idea di cosa vigore darà il vostro stile” – Sydney Smith
“le Persone che dicono di amare la poesia e non comprare qualsiasi sono un sacco di basso figli-delle-femmine” – Kenneth Patchen
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