The Who / Live In Texas’ 75-DVD Review

I fanatici esperti che cercano le cose inedite possono avere familiarità con il video del Summit show del 1975 a Houston che è circolato tra i circoli commerciali per anni. Ora che Eagle Rock ha ripulito e perforato il suono per DVD, i fan possono gioire nel vedere Pete Townshend, Roger Daltrey, Keith Moon e John Entwistle, insieme, sul palco, totalmente nel loro elemento e al culmine dei loro poteri come una band dal vivo. È solo una ripresa a due telecamere, con una forte enfasi su un angolo di medio livello del palco, ma la performance di Live In Texas ’75 taglia attraverso qualsiasi e tutti i limiti tecnici e difetti, fornendo uno sguardo su come funziona una band rock and roll davvero leggendaria.

Girato a Houston, Texas il 20 novembre 1975, lo spettacolo su questo DVD è una data anticipata del tour Who By Numbers (mi è capitato di catturarli quattro mesi dopo all’Anaheim Stadium). A questo punto, ovviamente, gli Who avevano album come Tommy, Who’s Next e Quadrophenia nella loro scia, mentre The Who By Numbers è più di una serie di brani che si occupano principalmente delle frustrazioni di Townshend con l’alcol, il successo e la vita. Così com’era, questo sarebbe stato l’unico tour in cui le canzoni di quell’album, a parte il singolo “Squeeze Box”, sarebbero state suonate con qualsiasi regolarità.

“How Much I Booze” viene introdotto da Townshend come un “trattamento speciale” prima di continuare a dire: “Questo è dove faccio il mio piccolo discorso: Questa è una canzone che ho scritto la notte in cui ho smesso di bere e questa è la fine del discorso.”E via, prima il chitarrista che strimpella alcuni accordi prima che Moon the Loon e Thunderfingers Entwistle calci il tutto nelle palle, e improvvisamente ti rendi conto (se non lo sapevi già) che è lì che si trova il vero potere e la dinamica di the Who. Seguono con un infausto “Dreaming From The Waist” prima di tuffarsi a capofitto in “Behind Blues Eyes” e una sana fetta di Tommy, entrambi con introduzioni colorate da Keith Moon.

Le porte si aprono per un medley crudo di “My Generation”, “Join Together” e “Naked Eye” prima che “Won’t Get Fooled Again” si schianti attraverso il cancello. Un raro bis di “Magic Bus” e “My Generation Blues” sigilla praticamente l’affare. Sì, questo è l’articolo vero e proprio, non togliendo nulla dalla versione espansa più recente con Townsend e Daltrey. Ma anche loro non sono stati in grado di scrollarsi di dosso i fantasmi di Luna e Entwistle. Live In Texas ’75 non solo convalida il loro ruolo nel suono unico degli Who; mostra anche quanto la band nel suo complesso e la musica che hanno suonato è stata fatta per il palco del concerto.

~ Shawn Perry

Leave a Reply